La legge 109 del 1996 dispone in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati o confiscati per reati di stampo mafioso. 109/96 è anche il titolo del reportage fotografico che ho realizzato con lo scopo di indagare sugli effetti che questa legge ha avuto sul territorio palermitano, a più di vent’anni di distanza.

La scelta di documentare Palermo è stata abbastanza naturale, sia perché è la mia città, sia perché la provincia di Palermo da sola ha più del 10% dei beni confiscati in Italia.

109/96 però non è un reportage sulla mafia, che in queste foto rimane sullo sfondo come un ricordo sbiadito, o un nome su una scheda in un archivio, piuttosto vuole essere un documento sui luoghi in cui la mafia non esiste più. Le foto che ho raccolto vogliono mostrare cosa sono diventati questi luoghi dopo la confisca alle famiglie mafiose e l’assegnazione ad enti o associazioni di volontariato.

I siti documentati al momento sono 21: attività produttive o commerciali, associazioni con scopi sociali, luoghi di culto, immobili ad uso istituzionale oltre che sedi di organizzazioni che lavorano per fare in modo che la mafia non si riappropri nuovamente del territorio.

Il progetto è stato realizzato grazie al supporto di Libera e di Addiopizzo, due associazioni che da anni lavorano per cercare di contrastare il fenomeno delle mafie in Italia ed in Sicilia in particolare, e con la collaborazione di tutte le organizzazioni che si sono messe a disposizione per permettermi di documentare i luoghi oggetto di questo reportage.

Per maggiori informazioni sui luoghi documentati in questo reportage vi invito a scaricare il file Luoghi Liberi