Si è svolta l’8 dicembre, come ogni anno, lungo le strade del centro storico di Palermo la solenne processione dell’Immacolata Concezione Patrona di Palermo e della Sicilia. Il culto della Vergine Maria in Sicilia risale al VII secolo, durante il periodo della dominazione bizantina, nella cui liturgia la devozione verso la Madonna era particolarmente sentita.

Nel 1624, durante la grande epidemia di peste che scoppiò nel capoluogo siciliano, per cercare di debellare la malattia e chiedere l’intercessione divina, insieme alle spoglie di Santa Rosalia fu portato in processione anche il simulacro dell’Immacolata, dalla Cattedrale alla chiesa di San Francesco, i cui frati erano particolarmente devoti alla Vergine. Da allora il Senato palermitano, oggi la giunta comunale, ogni anno per ricordare l’evento partecipò alle funzioni erogando al convento di San Francesco una somma di denaro.

Tra il 1724 ed il 1726 l’imperatore austriaco Carlo VI fece erigere al centro della piazza antistante la chiesa di San Domenico una colonna di marmo con in cima una grande statua bronzea dell’Immacolata, cercando in questo modo di far riavvicinare, dopo tante divisioni, i Domenicani ed i Francescani. Da allora la processione fa tappa anche davanti la chiesa di San Domenico e proprio nella piazza, negli ultimi anni, il corpo dei Vigili del Fuoco partecipa alla celebrazione offrendo dei fiori alla statua delle Vergine.

In quegli stessi anni sorse una nuova confraternita in onore dell’Immacolata, la Congregazione “del Porto e Riporto”, che ancora oggi ha il compito di portare in processione la statua argentea della Vergine l’8 dicembre dalla Basilica di San Francesco alla Cattedrale e viceversa. La scultura fu commissionata dalla ricca famiglia di Giovanni Battista De Leonardi ad artigiani argentieri nel 1646 e donata al convento l’anno successivo, mentre il fercolo fu realizzato dal falegname nel 1844 dal falegname Ventimiglia, in occasione del restauro della chiesa e della statua a seguito del terremoto del 1823.